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LA COMUNITA’ ENERGETICA

IL CONTESTO

Ancora più che in passato il particolare momento che stiamo vivendo evidenzia diverse criticità in ambito energetico. L’aumento dei costi dell’energia creano difficoltà ai consumatori che sempre più spesso faticano a soddisfare i propri bisogni. D’altra parte le difficoltà di approvvigionamento di gas e petrolio e la conseguente necessità di trovare fonti alternative rendono necessario guardare a soluzioni che, almeno nel medio periodo, possano dare risposte alle esigenze di consumatori e imprese, tenendo contestualmente presente l’esigenza di una produzione sostenibile. Da qui l’utilità di valutare il modello della comunità energetica

CHE COS’ E’ LA COMUNITA’ ENERGETICA

E’ un’associazione composta da cittadini privati o da aziende, enti pubblici locali, attività commerciali che si dotano di infrastrutture per produrre energia da fonti rinnovabili, determinando così l’autoconsumo attraverso un modello basato sulla condivisione.

I soggetti che partecipano alla comunità energetica da semplici consumatori finali diventano “prosumer”, consumatori che partecipano attivamente alle fasi di produzione energetica, sono “proprietari” del proprio impianto di produzione di energia e hanno la possibilità di consumare una parte di energia prodotta e immettere in rete la restante rendendola così disponibile per altri consumatori.

I soggetti delle comunità energetiche partecipano quindi in maniera attiva a tutti i processi energetici, produzione, consumo e scambio dell’energia e costituiscono nuovi modelli socioeconomici caratterizzati dalla circolarità.

COME FUNZIONA

Una serie di soggetti privati e/o pubblici costituiscono un ente legale per produrre energia elettrica attraverso fonti rinnovabili come impianti fotovoltaici o eolici. Gli impianti possono essere individuali, come un sistema fotovoltaico installato sul tetto di una casa, di un condominio, di un’azienda o di una sede di un’amministrazione pubblica o condivisi, come nel caso di una centrale fotovoltaica o eolica che sono a disposizione della collettività.

I soggetti della comunità energetica sono tutti collegati tramite un’infrastruttura intelligente, la smart grid, che permette loro in qualità di prosumer – consumatori attivi dotati di impianto di generazione di energia – di cedere la parte di energia prodotta e non utilizzata per l’autoconsumo ad altri soggetti collegati alla smart grid.

QUALI I VANTAGGI?

Abbattimento dei costi in bolletta;

Possibilità di beneficiare di incentivi e agevolazioni fiscali;

Vantaggi dal punto di vista ambientale: grazie alla produzione da fonti rinnovabili si riduce la produzione di Co2;

Vantaggi per il sistema Paese: le comunità energetiche contribuiscono all’indipendenza energetica del Paese e diminuiscono la necessità di importazione di combustibili fossili dall’estero e contribuiscono alla transizione ecologica.

E’ necessario tenere conto che il sistema della comunità energetica presuppone degli investimenti iniziali quali ad esempio la predisposizione dei sistemi fotovoltaici e delle infrastrutture. Esiste però la possibilità di accedere a “contributi pubblici”. La normativa in proposito è complessa e in continua evoluzione. Il consiglio è quindi quello di affidarsi a professionisti affidabili esperti del settore.

Cenni sulla normativa:

Per quanto concerne il contesto normativo sulle comunità energetiche si fa riferimento sia al quadro normativo europeo sia a quello italiano.

Il Clean Energy for all’European Package (CEP), costituito da quattro regolamenti e quattro direttive, rende tra l’altro centrale il ruolo dei consumatori finali nel mercato dell’energia.

Particolare importanza sulla centralità degli utenti finali nel processo di transizione assume la Direttiva UE 2001/2018 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili e la Direttiva UE 944/2019 relativa a norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica.

Per quanto riguarda il quadro normativo italiano si fa riferimento al DL Milleproroghe 162/2019 convertito in L 8/2020, alla Delibera di ARERA n.318/2020, al DM MISE 16 settembre 2020 e alle Regole tecniche del GSE pubblicate il 22 dicembre 2020.

In estrema sintesi:

Il DL 162/2019 (convertito in L. 8/2020) ha tra l’altro introdotto le definizioni di Autoconsumo Collettivo e di Comunità energetiche rinnovabili e ha definito che per poterle costituire sono necessari alcuni presupposti.

La Delibera di ARERA ha definito che verrà riconosciuta la restituzione di alcune componenti relative agli oneri di rete e a perdite di rete evitate alle CER e ai partecipanti agli schemi di autoconsumo.

Il DM MISE ha stabilito il valore dell’incentivo sull’energia condivisa in tempo reale pari a 100 €/MWh per l’Autoconsumo Collettivo e a 110 €/MWh per le Comunità Energetiche Rinnovabili.

Il GSE ha pubblicato le Regole Tecniche e il portale per le richieste di accesso agli incentivi.

Finanziamenti per favorire la diffusione delle modalità di autoproduzione e autoconsumo collettivo sono previsti anche nel PNRR.

In conclusione con la comunità energetica il fabbisogno di energia viene soddisfatto con fonti rinnovabili, localmente, in autonomia e in modo condiviso con la partecipazione attiva dei soggetti presenti sul territorio. Si tratta di un modello innovativo ancora poco diffuso nel nostro Paese che, anche grazie alle opportunità date dai fondi pubblici, potrebbe vedere un’accelerazione nel suo sviluppo con benefici sia per i singoli consumatori che per il sistema Paese oltre che per l’ambiente.

Articolo realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Lombardia con l’utilizzo di fondi del Ministero dello sviluppo economico D.M. 10.08.2020