L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, grazie anche alla attività svolta dalla Guardia di Finanza, ha avviato procedimenti istruttori nei confronti di sette società di call center che promuovono la conclusione di contratti di energia e telefonia.
I call center avrebbero fornito informazioni ingannevoli ai consumatori circa l’identità del chiamante, l’oggetto della telefonata e la convenienza economica delle offerte proposte.
Per quanto riguarda il settore energetico è emerso che spesso gli operatori del call center si presenterebbero come dipendenti dell’attuale fornitore o di Autorità di regolazione e controllo e definirebbero poco convenienti le tariffe applicate. In altri casi presenterebbero problematiche tecniche o difficoltà di passaggio tra un operatore e l’altro che renderebbero necessaria la stipula di un nuovo contratto.
Nel settore delle telecomunicazioni verrebbero prospettati falsi disservizi sulla linea o imminenti rincari per indurre i consumatori ad attivare una nuova offerta prospettando condizioni contrattuali particolarmente favorevoli che poi risultano non vere.
Spesso sarebbero state usate numerazioni camuffate con la tecnica del “CLI spoofing” che consente di manipolare l’identificativo del numero di telefono.
Informazione finanziata nell’ambito del programma della Regione Lombardia con fondi MIMIT – DM 31.07.2024 e DD 14.2.2025.